Come calcolare le previsioni di fatturato del tuo food franchising

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Aprire un punto vendita in franchising può essere un’opportunità davvero redditizia. Tuttavia, prima di avviare un’attività, è importante avere una chiara comprensione delle prospettive finanziarie derivate dal tuo investimento. Uno degli strumenti più importanti che consente di valutare il successo del tuo potenziale punto vendita in franchising e in quanto tempo riuscirai a raggiungerlo, è rappresentato dalle previsioni di fatturato

Affidarsi ad un franchising, frutto dell’esperienza sul campo da parte dell’affiliante, permette non solo di avere un riscontro immediato in merito a questi aspetti, ma anche di ottenere dei risultati di business concreti e misurabili.

Come stimare le previsioni di fatturato

Una delle fasi che precedono l’apertura di un franchisee è la stesura da parte della casa madre di un business plan dettagliato, che include anche una stima quinquennale del fatturato. Si tratta di un documento strategico che permette di valutare le prospettive di crescita e di prendere delle decisioni informate.

All’interno sono presenti alcune variabili fondamentali che influenzano l’aspetto economico e la definizione del budget di partenza, come il costo di locazione dell’immobile, delle forniture, delle utenze e del personale.

A queste valutazioni seguirà un’analisi di mercato dettagliata che prevede lo studio del territorio e del mercato locale, compresi i fattori demografici, le tendenze di consumo, le preferenze dei consumatori e la concorrenza nella zona.

Una volta raccolti i dati si procede con il calcolo dell’EBITDA, chiamato anche margine operativo lordo. Questo indicatore di redditività, rispetto all’utile d’esercizio, tiene separate alcune tipologie di costo come le imposte, gli interessi, gli ammortamenti e il deprezzamento dei beni.

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I fattori che influenzano il ritorno dell’investimento

Un altro aspetto cruciale da considerare quando si decide di investire in un food franchising è la stima del tempo necessario per ottenere un ritorno sull’investimento. Ecco alcuni punti chiave che influiscono sul calcolo della redditività di un punto vendita.

Investimento iniziale

Le tempistiche sono influenzate innanzitutto dall’entità dell’investimento iniziale, che include la fee d’ingresso, le royalty, l’acquisto o noleggio delle attrezzature, l’allestimento del locale ed altri costi associati all’avvio dell’attività. Più è elevato, più tempo è necessario per recuperarlo. Una valutazione accurata dei costi è utile per quantificare con attenzione il capitale disponibile e le potenziali fonti di finanziamento.

Volume di vendite

Considerare la domanda di prodotti o servizi offerti dal franchising nella zona di ubicazione, insieme ad una buona comprensione del mercato locale, delle tendenze di consumo e della concorrenza, può aiutare a valutare il tempo necessario per iniziare a generare profitti.

Riconoscibilità del brand

Scegliere di entrare a far parte del network di un brand noto nel settore food – come Spritzzeria – può essere un fattore chiave per aumentare l’attrattività di un franchisee. I consumatori tendono difatti a fidarsi maggiormente di marchi conosciuti e possono essere più inclini a preferire un locale con un nome familiare.

Gestione efficiente

Una gestione diligente, una pianificazione accurata, il controllo dei costi e una strategia di marketing efficace contribuiscono a massimizzare le entrate e ad accelerare il recupero dell’investimento

Per questo motivo, il supporto fornito dal franchising può diminuire significativamente il tempo per ottenere delle entrate. Un franchisor con un brand solido e riconosciuto sul territorio fornirà supporto continuo, consulenza e risorse per aiutare a gestire con successo la propria attività e migliorare costantemente l’esperienza d’acquisto dei clienti. La formazione del personale rappresenta inoltre un elemento essenziale. Insieme al know-how, si trasferiscono infatti le regole principali per un’eccellente gestione della clientela. 

Location 

Una località idonea per un food franchising si basa principalmente sull’acquisto d’impulso, tipico di chi frequenta un’area ad alta affluenza, un centro commerciale o un posto vicino a luoghi di lavoro o attrazioni turistiche. Per aumentare l’attrattività del punto vendita è importante assicurare ai propri potenziali clienti un ambiente pulito, accogliente e piacevole, partendo dall’insegna, dalle luci e dagli elementi distintivi presenti all’interno. Inoltre, un servizio cordiale e attento, unito a tempi di attesa ridotti, può contribuire alla creazione di un’ottima esperienza complessiva.

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Strategie di marketing e comunicazione

Farsi conoscere significa avere una solida strategia di marketing, sia online che offline. Se la prima si basa principalmente sui social, la seconda prevede la capacità di attivare delle promozioni specifiche o degli eventi studiati per fidelizzare i clienti e supportare le vendite.

Grazie ad una solida esperienza, la casa madre aiuta a definire un piano di comunicazione mirato che ottimizzi il budget e abbia come obiettivi principali quelli di accelerare l’avvio dell’attività e di ridurre il tempo per ottenere un ritorno sull’investimento.

Il franchisor avrà anche il compito di monitorare i risultati ottenuti durante i mesi successivi all’apertura.

 

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