Aprire un cocktail bar in franchising può essere un’ottima soluzione per tutti coloro che desiderano mettersi in proprio con un locale creativo e dinamico.
Tutto ciò che devi sapere riguarda costi, requisiti, come fare e se conviene aprire un cocktail bar in franchising. Ecco quindi una guida completa con tutte le info necessarie e i consigli per aprire un cocktail bar di successo e senza preoccupazioni!
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Perché conviene aprire un cocktail bar in franchising
I cocktail bar di maggior successo seguono soprattutto due strade:
- Un format polifunzionale
In questo caso i cocktail bar offrono un’ampia scelta di cocktail, aperitivi, shots, long drink, cocktail analcolici, birre e vini, adeguandosi ad ogni orario del giorno e della notte attraverso una proposta completa di bar, pasticceria e piccola ristorazione.
- Elevata specializzazione
Un chiaro esempio sono le chupiterie, i wine bar o i cocktail bar specializzati in un unico drink e di cui ne presentano innumerevoli varianti – come ad esempio il gin tonic o lo spritz.
Aprire un cocktail bar da zero e in totale autonomia può essere difficile e potresti incontrare tutta una serie di ostacoli. Ci sono infatti tutta una serie di elementi che devi accuratamente considerare ed analizzare:
- avere un’idea di business accattivante;
- essere originali e in grado di differenziarsi dalla concorrenza;
- analizzare e studiare accuratamente la concorrenza, il mercato e la domanda;
- individuare il target di riferimento;
- calibrare format, prodotti, comunicazione e strategie di prezzo sulla base del proprio target;
- avere una location in una posizione strategica;
- pianificare accuratamente;
- offrire servizi e prodotti di valore – come proposte stagionali o consegne a domicilio di kit per cocktail;
- allestire i locali in modo originale e accattivante;
- avere una buona presenza online – social, App, sito web, recensioni.
Per questo motivo, aprire un cocktail bar in franchising è in assoluto una scelta vincente, che ti permetterà di usufruire di notevoli vantaggi e semplificazioni.
Cosa serve per aprire un cocktail bar in franchising
Aprire un cocktail bar in franchising è quindi molto più agevole rispetto ad un percorso totalmente autonomo. Inoltre non servono titoli di studio specifici, qualifiche o esperienze pregresse nel settore o nel mondo dell’imprenditoria. Sarà infatti la casa madre a seguire gli affiliati a 360° su ogni aspetto, prima e dopo l’apertura.
Per aprire un cocktail bar in franchising possono eventualmente essere richiesti requisiti di natura personale. Più frequentemente sono imposte indicazioni per l’ubicazione, una metratura minima per il locale e un bacino di utenza minimo.
Dal punto di vista dei costi, l’investimento minimo richiesto oscilla tra i 10.000€ e i 15.000€. Per aprire un cocktail bar in franchising con un format più complesso, possono servire fino a 30.000€ – 50.000€ di investimento.
Andiamo a vedere nel dettaglio cosa serve:
1. Geolocalizzazione
- Caratteristiche della zona adatta: zone in centro città, zone universitarie o di forte passaggio e facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici.
- Bacino di utenza necessario: minimo 15.000 abitanti, anche se può variare a seconda del brand scelto.
2. Locale
- Mq minimi del locale: 20 mq per il format ambulante, di solo asporto o su strada, mentre sono richiesti almeno 40 mq per un locale fisico con consumazioni sul posto;
- Servizi igienici: 1 ad uso del personale, 2 o 3 ad uso dei clienti, di cui almeno uno deve essere adatto a disabili;
- Altri requisiti: deposito, spogliatoio per il personale.
3. Skills personali
- Esperienze lavorative: è indispensabile una formazione o un’esperienza come barman, anche se in alternativa puoi assumere una figura già formata. Continui corsi di aggiornamento per implementare l’offerta di cocktail sempre originali, che generalmente sono forniti direttamente dal franchisor;
- Abilitazioni: Abilitazione SAB con frequentazione del corso (Somministrazione Alimenti e Bevande) – costo di circa 600€ – 800€. HACCP per tutto il personale;
- Capacità e altre attitudini: Buone capacità organizzative e relazionali, oltre che la predisposizione a lavorare in orario notturno.
4. Pratiche amministrative e burocratiche
- Licenza: In seguito alla liberalizzazione non è più necessaria, ma è comunque consigliato informarsi presso il Comune di interesse; .
- Autorizzazione sanitaria: nulla osta da parte dell’ASL;
- DIA: dichiarazione avvio attività entro 30 giorni prima dell’apertura;
- Altre autorizzazioni: SIAE per diffusione musica nei locali, conformità ed agibilità dei locali, comunicazione e autorizzazione per la vendita di superalcolici nel locale – Agenzia delle Dogane -, autorizzazione per occupare il suolo pubblico – nel caso in cui ci siano sedie e tavoli esterni al locale, autorizzazione ad esporre l’insegna.
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Aprire oggi un cocktail bar in franchising: i vantaggi
Scopriamo adesso quali sono i vantaggi principali che puoi ottenere aprendo il tuo primo cocktail bar in franchising:
- formazione e corsi di aggiornamento;
- assistenza e consulenza per tutta la durata del contratto;
- valutazione e scelta del locale;
- trasferimento di know-how, esperienze e modalità di organizzazione;
- supporto per adempimenti burocratici;
- assistenza fiscale e legale;
- progettazione ed allestimento chiavi in mano;
- riduzione del rischio imprenditoriale;
- utilizzo di un marchio noto.
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